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La terapia individuale

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Individuale: La terapia

Cos'è la terapia individuale

La terapia individuale è una modalità di trattamento in cui lo psicoterapeuta e il paziente lavorano insieme per cambiare una situazione di sofferenza psicologica.

Quando è utile la terapia individuale 

  • Disturbi dell'umore: sono delle alterazioni del tono affettivo e del comportamento leggibili come una risposta esagerata alle emozioni che si affrontano quotidianamente. Dunque l'individuo che è afflitto da uno di questi disturbi mostra solitamente un umore sotto tono o eccessivamente su di giri per un periodo di tempo più o meno lungo, da un paio di settimane ad anni ed anni. 
    L'andamento dell'umore può anche essere caratterizzato dall'alternanza di periodi sotto tono a momenti nei quali esso è invece fortemente in alto.

 

  • Ansia e stress: il sintomo d’ansia è molto complesso poichè trae le sue origini da fatti individuali, famigliari, genetici e in via generale, dagli eventi della vita. Le varie sensazioni per lo più spiacevoli si presentano come il sentirsi soffocare, stretti in una morsa, timore, paura, apprensione, preoccupazione; non riuscire ad avere il controllo delle situazioni… la persona può provare frustrazione e disperazione quando non riesce a trovare la soluzione in tempi brevi.  Ansia e stress si presentano quando l’individuo sente che il proprio equilibrio è minacciato, che le sue risorse sono insufficienti e che non riesce ad adattarsi a una situazione

 

  • Dipendenze: si può essere dipendenti da sostanze ma anche da comportamenti specifici. Tutti noi abbiamo bene in mente la dipendenza da sostanze, quali le droghe o gli psicofarmaci, meno diffusa è invece la conoscenza delle dipendenze da comportamenti, quali il gioco d’azzardo, il lavoro e perfino lo studio. La dipendenza patologica è talvolta evidente, come quando riguarda l'uso di sostanze – legali o illegali – che possono essere pericolose per la salute e l’equilibrio mentale della persona. Altre volte invece la dipendenza patologica è insidiosa e difficile da mettere in luce perché coinvolge comportamenti accettati, o addirittura incoraggiati socialmente.

  • Dipendenza affettiva: "Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo. Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo. Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo." (Robin Norwood)

 

  • Disturbi dell'alimentazione: i disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. I comportamenti tipici di un Disturbo del Comportamento Alimentare sono: digiuno, restrizione dell’alimentazione, crisi bulimiche (l’ingestione una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo con la sensazione di perdere il controllo, ovvero non riuscire a controllare cosa e quanto si mangia), vomito autoindotto, assunzione impropria di lassativi e/o diuretici al fine di contrastare l’aumento ponderale, intensa attività fisica finalizzata alla perdita di peso.

 

  • Traumi e lutti: il trauma è l’esposizione a un evento che minaccia la vita o l’incolumità propria e/o altrui e che, superando le capacità dell’individuo di padroneggiarlo, induce emozioni di paura, collera e dolore accompagnate da un sentimento di impotenza. Il confronto con tali esperienze traumatiche può lasciare ferite che si rimarginano o segni indelebili che possono cronicizzarsi, compromettendo la normale funzionalità di un individuo. Quando l’elaborazione del trauma psicologico non avviene spontaneamente, le emozioni e le sensazioni corporee si bloccano, e costruiscono reti neuronali disfunzionali che compromettono il normale funzionamento psichico e il benessere della persona

 

  • Difficoltà relazionali: i problemi relazionali riguardano l’interazione o rapporto che abbiamo con noi stessi, con gli altri e con il mondo ed   emergono sostanzialmente dalla difficoltà percepita di gestire armonicamente questi aspetti. I problemi relazionali nascono e perdurano quando rimaniamo intrappolati in una rete discorsiva che ci blocca in situazioni a volte paradossali. Questo può avvenire in qualsiasi contesto o situazione: nella coppia, in famiglia, nel lavoro, con noi stessi. Così una stessa situazione può venire percepita dalle persone in modo molto diverso e questa diversità può creare talvolta disagio e conflitti nelle relazioni interpersonali.
     

Gli obiettivi

 

L'obiettivo della terapia individuale è quello di affrontare il disagio favorendo una maggior consapevolezza di sé, delle proprie caratteristiche e dei meccanismi di difesa che bloccano alcuni comportamenti. 

Il ruolo del terapeuta è quello di aiutare l’individuo ad aiutarsi, facendo riscoprire tutte quelle qualità che la persona ha ma in questo momento della vita non riesce a mettere a fuoco.

 

Il percorso

Ogni terapia ha durata variabile, in funzione della problematica presentata, delle risorse disponibili e degli eventi concomitanti; per questo motivo è difficile prevedere a priori la durata del percorso. 

Tuttavia la media dei percorsi è compresa tra 5 mesi e un anno.

La prima tappa è sempre la fase di consultazione, ossia 2-3 incontri di conoscenza reciproca e inquadramento della situazione, al termine del quale il terapeuta fa una proposta di intervento discutendone i vari passaggi con il paziente.

La durata degli incontri è di circa 60 minuti, con cadenza settimanale, quando non diversamente concordato.

Una tecnica particolare utilizzata in terapia individuale è l'EMDR. Clicca qui per saperne di più

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